In Romania arrestate 18 persone per tentativo di rovesciamento dell'ordine costituzionale
La procura rumena ha richiesto l'arresto di 21 persone coinvolte nel caso di tentativo di sovversione dell'ordine costituzionale. Tra loro ci sono parenti del noto uomo d'affari Horațiu Potra, che si sono rifugiati all'estero.

Foto: pexels.com
La Procura presso l'Alta Corte di Cassazione e Giustizia della Romania ha avviato l'arresto di 21 persone accusate di tentativo di sovversione dell'ordine costituzionale, come riportato da Romania Insider.
Tra i sospettati figurano l'uomo d'affari Horațiu Potra, suo figlio e suo fratello. Tuttavia, la loro posizione è sconosciuta e si presume che abbiano lasciato il paese.
Il 26 febbraio, nell'ambito delle indagini, sono state condotte 47 perquisizioni in diverse regioni del paese, tra cui Sibiu, Mureș, Timiș, Ilfov e Cluj. L'operazione mirava a identificare i legami degli imputati e i loro beni materiali. Di conseguenza, 18 persone sono state arrestate.
Gli investigatori hanno scoperto un vasto arsenale di armi: fucili d'assalto, granate, lanciamissili e munizioni. Sono stati inoltre sequestrati 3,3 milioni di dollari in contanti, 700 mila lei rumeni e 24 kg d'oro, parte dei quali nascosti sotto il pavimento.
Le autorità collegano gli arrestati al politico di estrema destra Călin Georgescu, attualmente sotto sorveglianza giudiziaria. È accusato di tentativo di rovesciamento del potere, diffusione di false informazioni e occultamento delle fonti di finanziamento.
Si ricorda che in Romania è stata avviata un'indagine penale contro il politico ultranazionalista filorusso Călin Georgescu, che aveva partecipato alle elezioni presidenziali annullate, come riportato da Reuters.
Mercoledì, la procura ha annunciato sospetti su di lui per la promozione dell'antisemitismo, la creazione di un'organizzazione estremista e la diffusione di informazioni false.
Le elezioni, previste per dicembre 2024, sono state annullate a causa di sospetti di interferenze russe, che Georgescu ha fermamente negato. Dopo un interrogatorio durato diverse ore, il politico è stato posto sotto controllo giudiziario per 60 giorni.
Georgescu ha definito le accuse politicamente motivate, paragonando le azioni delle autorità ai metodi del regime comunista. Circa 100 suoi sostenitori si sono radunati davanti all'edificio della procura a Bucarest, scandendo slogan sull'unità nazionale.
In precedenza era stato riferito che in Romania è scoppiato uno scandalo durante le elezioni: Bogdan Peștir, che finanziava la campagna del candidato filorusso su TikTok, è stato trovato in possesso di 7 milioni di dollari, la cui provenienza è ora oggetto di indagine.
È stato inoltre reso noto che il Presidente della Romania Klaus Iohannis ha annunciato che lascerà il suo incarico il 12 febbraio, prendendo questa decisione nel contesto dei tentativi parlamentari di destituirlo per evitare una crisi politica.