Le spese militari spingono gli indici azionari europei al rialzo, tranne in Spagna
L’aumento degli investimenti nella difesa stimola il mercato azionario europeo, ma la Spagna registra un calo. Gli investitori attendono la riunione della BCE in un contesto di dati economici positivi.

Foto: Anne Nygård, Unsplash
Gli indici azionari dei principali paesi europei mostrano un solido rialzo all’inizio della settimana, trainati dal forte aumento delle quotazioni delle aziende del settore della difesa. Il mercato spagnolo rappresenta un’eccezione, registrando un calo, riferisce "Interfax-Ucraina".
Alle 11:46 ora di Kiev, l’indice paneuropeo Stoxx Europe 600 è salito dello 0,45% raggiungendo i 559,69 punti. Il FTSE 100 britannico è aumentato dello 0,41%, il DAX tedesco dell’1,01%, il CAC 40 francese dello 0,48% e il FTSE MIB italiano dello 0,38%. Nel frattempo, l’IBEX 35 spagnolo ha perso lo 0,44%, risultando l’unico tra i principali indici europei a chiudere in territorio negativo.
Il principale motore della crescita del mercato azionario è stato l’aumento delle spese militari in Europa.
Nel fine settimana, i leader dei principali paesi europei e del Canada si sono incontrati a Londra per discutere i piani di rafforzamento dei bilanci della difesa.
Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, l’Unione Europea intende compensare anni di sottofinanziamento delle forze armate e incrementare gli investimenti nell’industria della difesa.
Di conseguenza, le azioni delle principali aziende europee del settore hanno registrato una forte crescita. Tra i leader figurano il produttore francese di caccia Dassault Aviation (+14,5%), il britannico BAE Systems (+14,1%), il francese Thales (+12,7%), il tedesco Rheinmetall (+12,1%) e l’italiano Leonardo (+11,1%). Lo svedese Saab AB ha guadagnato il 10,5%, mentre la britannica QinetiQ è salita del 9,1%.
Una crescita particolarmente marcata è stata registrata dal gruppo tedesco Hensoldt, specializzato nella produzione di radar e sensori ottici per aerei militari e sottomarini, le cui quotazioni sono aumentate del 23,8%.
Il rialzo degli indici azionari è supportato anche dai dati sull’attività economica.
L’indice composito dei direttori degli acquisti (PMI) della zona euro è salito a 47,6 punti a febbraio rispetto ai 46,6 punti di gennaio.
Nonostante il miglioramento, il valore rimane al di sotto della soglia di 50 punti, segnalando un proseguimento della contrazione economica. In Germania il PMI ha raggiunto i 46,5 punti, in Francia 45,8 e in Italia 47,4.
L’unico paese in cui l’indicatore è diminuito è stata la Spagna, scendendo a 49,7 punti rispetto ai 50,9 di gennaio.
In attesa della riunione della Banca Centrale Europea, prevista per giovedì, gli investitori continuano a valutare l’impatto dell’aumento della spesa militare sull’economia della regione.
Gli esperti prevedono che l’istituto manterrà invariati i tassi d’interesse, considerando l’instabilità delle condizioni macroeconomiche.
Tra i peggiori titoli della giornata figurano la società britannica di outsourcing Bunzl (-5,3%), il rivenditore Ocado Group (-4,8%), il produttore di strumenti di misurazione Spectris (-3,3%) e il gruppo svedese Vonovia (-3,2%).
Le azioni dei giganti del settore petrolifero hanno mostrato una dinamica prevalentemente positiva: Equinor ha guadagnato l’1,2%, Shell lo 0,9% e TotalEnergies l’1%. Nel frattempo, i titoli di BP Plc sono scesi dello 0,2%.
I mercati azionari europei continuano a reagire ai cambiamenti nella politica della difesa, mentre gli investitori rimangono cauti in vista della riunione della BCE.