Il dollaro crolla al minimo a causa delle minacce commerciali di Trump
La valuta statunitense si è indebolita fino a 105,46 punti rispetto a un paniere di valute, raggiungendo il livello più basso da dicembre 2024. Gli investitori temono le conseguenze dei nuovi dazi.

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Mercoledì 5 marzo, il tasso di cambio del dollaro è sceso a 105,46 rispetto a un paniere di valute, raggiungendo il minimo di tre mesi, riporta Reuters.
Ciò è avvenuto nel contesto dell'intensificarsi dello scontro commerciale avviato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Durante un discorso al Congresso, Trump ha annunciato l'introduzione di nuovi "dazi reciproci" a partire dal 2 aprile. Questi riguarderanno i paesi che, secondo lui, traggono vantaggio dallo squilibrio commerciale con gli Stati Uniti.
Oltre ai dazi, Washington intende adottare ulteriori misure non tariffarie, suscitando preoccupazioni tra gli operatori di mercato.
Inizialmente il dollaro si era rafforzato dopo l'annuncio di Trump, ma successivamente gli investitori hanno iniziato a vendere la valuta, temendo un rallentamento della più grande economia del mondo.
Gli analisti sottolineano che l'aumento delle barriere commerciali potrebbe ridurre i volumi di esportazione e minare la fiducia nel dollaro.
Ricordiamo che Donald Trump sta introducendo dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, giustificandoli con la lotta al traffico di droga.
Accusa i paesi vicini di non essere riusciti a fermare il flusso di fentanyl negli Stati Uniti. Canada e Messico hanno promesso sanzioni di ritorsione.
Gli esperti ritengono che la decisione sia legata alla strategia elettorale di Trump.