Americano arrestato per aver tentato di contattare la tribù dei sentinelesi su un’isola vietata
Un cittadino americano ha cercato di stabilire un contatto con la tribù isolata sull’isola di Sentinel e per questo è stato arrestato dalle autorità indiane e posto sotto inchiesta.

Foto: pexels.com
Il cittadino statunitense di 24 anni Mykhailo Viktorovych Polyakov è stato arrestato dalla polizia indiana dopo essere entrato illegalmente nell’area protetta dell’isola North Sentinel, riporta The Times of India.
L’incidente è avvenuto il 29 marzo 2025. Polyakov è arrivato a Port Blair con un gommone e un motore Suzuki, ha studiato con attenzione le maree e le condizioni marine, poi è partito dalla spiaggia di Kurma Dera in direzione dell’isola.
Secondo la polizia, intorno alle 10 del mattino ha raggiunto la costa nord-orientale dell’isola, ha lasciato noci di cocco e lattine di Diet Coke come offerte, ha girato un breve video e raccolto campioni di sabbia. Non ha avvistato i sentinelesi, ma è rimasto nei pressi della costa per circa un’ora cercando di attirare l’attenzione. Gli è stata sequestrata una GoPro contenente le registrazioni del viaggio.
In precedenza, Polyakov aveva già visitato l’India due volte, nell’ottobre 2024 e nel gennaio 2025. Durante quei viaggi aveva tentato di esplorare l’area attorno all’isola, filmato illegalmente la tribù Jarawa e si era interessato ai motori per barche.
Alla polizia ha dichiarato di essere un “cercatore di emozioni forti” e di aver visitato in passato l’Afghanistan per incontrare membri dei talebani. I suoi motivi restano incerti e le indagini sono in corso.
Informazioni
North Sentinel è un’isola vietata nella baia del Bengala, appartenente al territorio delle isole Andamane e Nicobare dell’India.
Qui vive la tribù dei sentinelesi — una delle ultime al mondo totalmente isolate dalla civiltà. Reagiscono in modo ostile a qualunque contatto, rendendo ogni avvicinamento estremamente pericoloso.
Le autorità indiane vietano rigorosamente di avvicinarsi all’isola a meno di 5 chilometri per proteggere la tribù da possibili infezioni contro cui non ha immunità.
La zona è costantemente pattugliata e ogni accesso non autorizzato è considerato un reato.
In precedenza è stato riportato che il governatore di Bali, Wayan Koster, ha introdotto regole severe per i turisti, tra cui requisiti per l’abbigliamento, il divieto di svolgere attività commerciali e altre restrizioni. Le violazioni possono comportare anche la deportazione.
Si è inoltre saputo che sull’isola croata di Hvar sono state introdotte limitazioni al rumore e misure più severe contro i comportamenti inappropriati dei turisti, puntando su un turismo familiare tranquillo e rinunciando alla reputazione di località per feste rumorose.