Focolaio virale in Ungheria: le autorità non escludono un attacco biologico
Le autorità ungheresi non escludono che il recente focolaio di un virus pericoloso sia stato causato da un'infezione intenzionale — l'indagine sta prendendo in considerazione l'ipotesi di un attacco biologico.

Foto: EU2017EE Estonian Presidency, CC BY 2.0
Il governo ungherese ha dichiarato, durante una conferenza stampa pubblicata sul canale YouTube ufficiale del governo, che un attacco biologico potrebbe essere la causa dell'epidemia di afta epizootica — un virus noto da oltre 500 anni.
La malattia ha colpito le regioni agricole del Paese, portando all'abbattimento di massa del bestiame e costringendo i Paesi confinanti a chiudere temporaneamente le frontiere.
Il 10 aprile, Gergely Gulyás, capo dell'ufficio del primo ministro Viktor Orbán, ha dichiarato che le autorità stanno valutando diverse ipotesi sull'origine del virus, inclusa una modifica artificiale.
Secondo lui, non si può escludere del tutto un intervento umano — tali sospetti si basano su informazioni verbali provenienti da un laboratorio straniero.
L'origine esatta del virus non è ancora confermata, ma le indagini sono in corso.
In precedenza era stato riferito che, a partire dall'8 aprile, la Slovacchia ha chiuso temporaneamente 17 valichi di frontiera con Ungheria e Austria e ha rafforzato i controlli a causa del focolaio di afta epizootica. Le restrizioni resteranno in vigore fino al 7 maggio per evitare la diffusione della malattia.
È stato inoltre riferito che la Polonia ha rafforzato i controlli di frontiera 24 ore su 24 con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, dopo la scoperta di un focolaio del virus in una fattoria ungherese, nel tentativo di prevenirne la diffusione.