Il G7 esenta le aziende statunitensi dalla tassa minima globale – dettagli
I Paesi del G7 hanno concordato di non imporre una tassa globale alle aziende americane. In cambio, gli Stati Uniti rinunceranno a misure fiscali punitive verso i partner.

Foto: Governo del Canada
Il 28 giugno, i ministri delle finanze del G7 hanno approvato il passaggio a un modello "parallelo" per l'applicazione della tassa minima globale, in base al quale le multinazionali statunitensi saranno esentate dal versare la differenza fino all'aliquota standard del 15%.
La decisione è contenuta in una dichiarazione congiunta pubblicata dal Canada, presidente di turno del G7. Il documento riconosce che l’attuale sistema statunitense GILTI garantisce un livello di imposizione fiscale comparabile e può essere considerato equivalente.
Secondo quanto riportato da Reuters, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha chiesto il 26 giugno al Congresso di eliminare l’articolo 899 dal disegno di legge fiscale “Big Beautiful” promosso da Donald Trump. L’articolo prevedeva un aumento annuale di 5 punti percentuali delle tasse sulle transazioni con giurisdizioni considerate "discriminatorie".
Secondo il *New York Times*, questa misura avrebbe potuto generare oltre 100 miliardi di dollari per il bilancio statunitense in dieci anni.
Entrambe le parti sottolineano che il compromesso riduce il rischio di guerre fiscali, semplifica la gestione per le imprese e consente di sviluppare ulteriormente le regole nel quadro dell’OCSE.
Il G7 prevede di presentare un piano dettagliato per l’attuazione del modello “parallelo” al vertice del G20 che si terrà a luglio.