Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti impone sanzioni a sette funzionari di Hezbollah e alla società Tashilat SARL
Sette membri dell’organizzazione libanese Al-Qard Al-Hassan e un’azienda sono stati sanzionati dagli Stati Uniti per il loro coinvolgimento in schemi finanziari legati a Hezbollah.

Foto: Tim Wang, CC BY-SA 2.0
WASHINGTON, USA, 3 luglio — Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato sanzioni contro sette alti funzionari dell’organizzazione libanese Al-Qard Al-Hassan (AQAH), nonché contro la società affiliata Tashilat SARL, controllata da Hezbollah e già sanzionata dal 2007.
Le nuove misure sono state adottate in base al decreto esecutivo 13224, mirato a colpire le organizzazioni terroristiche.
I funzionari sanzionati sono Nehme Ahmad Jamil, Issa Hussein Kassir, Samer Hasan Fawaz, Imad Mohamad Bezz, Ali Mohamad Karnib, Ali Ahmad Krisht e Mohammed Suleiman Badir.
Questi individui ricoprivano ruoli direttivi in AQAH e hanno facilitato l’uso del sistema finanziario ufficiale del Libano da parte di Hezbollah per eludere le sanzioni e nascondere l’origine dei fondi.
Anche la società Tashilat SARL è stata colpita dalle sanzioni: forniva mutui dopo il conflitto del 2006 e finanziava le operazioni di Hezbollah. Tra i suoi soci figurano Jamil, Ahmad Yazbeck e Hussein al-Shami, già presenti in precedenti elenchi OFAC.
Secondo il vice segretario al Tesoro Michael Faulkender, le attività di AQAH comportavano rischi significativi per le banche libanesi, ostacolavano la lotta al riciclaggio e rafforzavano la rete finanziaria di Hezbollah.
Tutti i beni e le attività delle persone e società nominate negli Stati Uniti sono stati bloccati. I cittadini americani non possono effettuare transazioni con loro.
Il Tesoro statunitense sottolinea che lo scopo delle sanzioni non è punitivo, ma mira a smantellare le infrastrutture finanziarie di Hezbollah e sostenere gli sforzi delle autorità libanesi per ridurne l’influenza.
In precedenza, l’ambasciatore degli Stati Uniti presso la NATO, Matthew Whitaker, aveva dichiarato che la sospensione temporanea delle forniture di armi all’Ucraina è legata alla necessità di valutare le scorte statunitensi, considerando la sicurezza nazionale una priorità assoluta.