Ufficialmente: Il Partito della Libertà di Wilders occupa le posizioni di vertice nel parlamento olandese
Alle elezioni parlamentari nei Paesi Bassi ha vinto l'estrema destra PVV di Geert Wilders, conquistando 37 seggi; il VVD di Rutte si è classificato terzo
I risultati delle elezioni parlamentari nei Paesi Bassi sono stati ufficialmente annunciati dal Consiglio Elettorale del paese. In queste elezioni, la destra estrema e anti-europea "Partito della Libertà" (PVV) guidato da Geert Wilders ha vinto, ottenendo 37 seggi nella camera bassa del parlamento.
Il secondo posto è stato occupato dalla coalizione "Verdi-Sinistra" e laburisti (GroenLinks-PvdA) con 25 seggi, mentre il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD) dell'attuale primo ministro Mark Rutte ha ottenuto 24 seggi. Nel parlamento è entrato anche il nuovo partito politico "Nuovo Contratto Sociale" (NSC) con 20 seggi, e "Democrazia 66" (D66) ha ottenuto 9 seggi.
L'affluenza agli urne è stata del 77,7%, leggermente inferiore rispetto alle precedenti elezioni del 2021.
È noto che Geert Wilders, leader del Partito della Libertà (PVV). Questo partito ha una visione di estrema destra e anti-immigrazione. Wilders ha iniziato la sua carriera politica nel Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), ma si è poi separato per fondare il proprio partito, PVV, nel 2006.
Le sue vedute politiche sono spesso descritte come populiste: contro i migranti e l'Islam.
Wilders è ampiamente noto per la sua critica all'Islam, che considera non solo una religione, ma anche un'ideologia politica. Sostiene la limitazione dell'immigrazione, in particolare dai paesi musulmani, e l'assimilazione degli immigrati nella cultura olandese.
Wilders è stato ripetutamente coinvolto in cause legali per le sue dichiarazioni. Ad esempio, è stato accusato di incitamento all'odio e alla discriminazione a causa di dichiarazioni critiche sui musulmani. Wilders è sotto costante protezione a causa delle minacce alla sua sicurezza, legate alle sue dichiarazioni pubbliche contro l'Islam e alla sua attività politica.
La vittoria di un rappresentante del partito di estrema destra nei Paesi Bassi avviene sullo sfondo di cambiamenti radicali nella vita politica dell'Argentina. Lì Javier Milei, noto per le sue vedute libertarie e soprannominato "l'economista con la motosega", è stato eletto presidente dell'Argentina, ottenendo il sostegno del 56% degli elettori.
Milei prevede di attuare una serie di riforme, inclusa la minimizzazione dell'intervento statale nella vita dei cittadini, il ritiro dell'Argentina dai BRICS, la sostituzione della valuta nazionale con il dollaro USA e l'abolizione della Banca Centrale del paese. Sostiene anche la cessazione delle relazioni con Russia, Cina e Brasile.
Tra le sue proposte vi sono significative riduzioni delle spese statali, la privatizzazione delle imprese statali, l'abolizione di alcuni ministeri e benefici sociali, nonché il sostegno alla libera vendita di armi e organi umani, opponendosi contemporaneamente all'aborto.