16.07.2025 Italia
1239 giorno dall'invasione barbarica dell'Ucraina

Pedro Sánchez proporrà al parlamento spagnolo di riconoscere lo stato di Palestina

Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un'iniziativa per il riconoscimento della Palestina, al fine di favorire la pace tra Israele e Palestina

Oleksandr Budariev
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez
Il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez / FinnishGovernment, CC BY 2.0 DEED

In una conferenza dedicata alla protezione dei diritti umani a Bilbao, il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez ha espresso l'intenzione di rivolgersi al parlamento nazionale con la proposta di riconoscere ufficialmente la Palestina.

Questa dichiarazione, secondo Sánchez, è motivata non solo da considerazioni morali e dal desiderio di giustizia, ma anche dalla visione di questo passo come chiave per la convivenza pacifica tra Israele e Palestina.

Sánchez ha tracciato paralleli tra il sostegno della Spagna all'Ucraina nella guerra con la Russia e la sua posizione sulla situazione a Gaza, chiedendo a Russia e Israele di rispettare il diritto internazionale, di cessare la violenza e di riconoscere il diritto all'esistenza di entrambi gli stati.

Ha anche sottolineato la necessità di supporto umanitario per Gaza.

Il Regno Unito e gli Stati Uniti, insieme ad altre nazioni occidentali, hanno espresso sostegno all'idea di creare uno stato palestinese come modo per risolvere il conflitto arabo-israeliano.

Allo stesso tempo, il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu non sostiene questa idea.

Il Ministro degli Esteri britannico ha dichiarato a febbraio la possibilità di riconoscere la Palestina dopo un cessate il fuoco a Gaza, indipendentemente dall'esito dei negoziati su uno stato binationale, contrariamente alle precedenti dichiarazioni del primo ministro britannico Rishi Sunak.

In precedenza, la camera bassa del parlamento spagnolo ha votato a favore dell'amnistia per i separatisti catalani, approvando la legge con 178 voti a favore e 172 contro, nonostante l'opposizione attiva da parte delle forze conservative.